La storia del gioiello

La storia del gioiello

Il Rinascimento è l’epoca della grande fioritura dell’arte del gioiello. Valerio Belli è stato il primo grande orafo italiano: incisore, medaglista, conosciuto anche con il nome di Valerio Vicentino.

La gioielleria italiana risente, comunque, in questo periodo dell’influenza dell’orificeria francese. Tra il Diciassettesimo ed il Diciottesimo secolo andavano di moda le girandoles, orecchini con incastonati topazi, ametiste o zaffiri.

Durante il periodo vittoriano l’archeologo tedesco Heinrich Schliemann trova sulla sponda asiatica dello stretto dei Dardanelli, il tesoro di Priamo, costituito da 8700 gioielli d’oro.

Ed è infatti  all’inizio del 1900, che i gioiellieri iniziano a lavorare l’oro e il platino.  In Italia, l’oreficeria d’eccellenza, proviene dal laboratorio orafo di Vincenzo Melchiorre. Di rilievo sarà anche l’attività di Vincenzo Giuria, orafo lucano al servizio della corte di Re Umberto I.

Fra le tecniche di lavorazione più antiche, Maria Serena Colombo, fondatrice di Maseco Jewels, utilizza ancora la fusione a matrice o a cera perduta e la cesellatura.  Tutti i gioielli Maseco sono incisi a bulino su oro a 18k e argento.

“I gioielli artigianali si distinguono per la loro unicità – afferma Maria Serena – Un bravo orafo è un artista e le sue opere, per questo, sono irripetibili. Al contrario, un gioiello prodotto industrialmente  è facilmente riproducibile.”

Ogni gioiello deve comunque essere punzonato. La punzonatura è un marchio che indica la purezza del metallo. Per l’oro è espresso in millesimi o in carati.
Un gioiello d’oro con pietre preziose di un certo valore, sarà accompagnato da un certificato gemmologico, come garanzia di qualità del gioiello stesso.

Anche le pietre preziose hanno una lunga storia. Nella preistoria venivano utilizzate per fabbricare strumenti e armi.

Queste pietre, altrimenti dette gemme, sono costituite da minerali che ne determinano la lucentezza, il colore e la trasparenza. Maria Serena Colombo seleziona per voi solo gemme naturali, che vengono lavorate a mano con tecniche quali il taglio o la lucidatura.

“Il diamante – ci racconta Maria Serena – è sicuramente la pietra più desiderata al mondo. Prezioso ed esclusivo simboleggia la purezza e l’innocenza. Simbolo di unione e rappresentazione dell’amore eterno, è anche detto ‘pietra della riconciliazione’”.

Fra le gemme più ricche di storia vi è, poi, lo smeraldo, che dona equilibrio e lucidità mentale. Incarna anche il valore della pazienza e dell’amore incondizionato.

Il rubino, invece, è tra le quattro pietre preziose dal valore inestimabile, assieme allo zaffiro. simboleggia il potere, ed è originario dell’India. In quanto gemma sacra, si credeva che possedesse una sorta di “fuoco magico” al suo interno. Il colore rosso, infatti,  è segno di passione e di un amore ardente.

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