La psicoterapia basata sulla scienza

La psicoterapia basata sulla scienza

In molti abbiamo studiato Freud a scuola. Si incontrava di solito tra Nietsche ed Hegel, insomma, in mezzo ai filosofi. La psicologia infatti per lungo tempo è stata una filosofia più che una scienza. Dall’osservazioni di grandi saggi nascevano teorie basate sul solo ragionamento del clinico. Non vi era una sistematica messa alla prove di ipotesi tramite esperimenti come in medicina o in altre scienze sperimentali.

La psicologia del comportamento

All’inizio del novecento però alcuni accademici e ricercatori cambiarono strada. La psicoanalisi nasceva dalla medicina. I primi psicoanalisti erano neurologi e psichiatri. All’epoca la stessa medicina era spesso molto poco scientifica. Con le prime grandi università americane che si occupavano di ricerca, nacque una generazione di psicologi che non condivideva il modo di agire di questi psicoanalisti.

Queste persone iniziarono quindi a fondare una psicologia scientifica, basata su osservazioni ed esperimenti sistematici e controllati. Per poter aver quel grado di controllo e di sicurezza nei loro risultati però decisero di studiare solo il comportamento. Certo era riduttivo non occuparsi di pensieri ed emozioni, però fu fondamentale per gettare una solida base di ricerca.

È così che è nato il filone della psicologia scientifica, con l’approccio della psicologia del comportamento o comportamentismo. Da quegli anni la situazione si è evoluta e con il migliorare delle teorie, con strumenti che permettono di misurare reazioni psicofisiologiche come il cambiamento della frequenza cardiaca o di altri indici fisici e con strumenti di neuroimmagine che permettono di vedere il funzionamento del cervello si è fatta spazio la psicologia cognitiva.

La psicologia cognitiva

La psicologia cognitiva si è focalizzata su tutto ciò che la psicologia del comportamento ha trascurato: pensieri, emozione, attenzione, ecc. Insomma la parte di “software” del nostro cervello.

La psicologia cognitiva utilizza spesso la metafora cervello = computer e mente = software. È diventata una branca del sapere che non si occupa solo di capire come funzioniamo ma anche di intelligenza artificiale.

La psicoterapia cognitiva e comportamentale

La psicoterapia è la psicologia applicata alla salute mentale delle persone. Tutte le tecniche sviluppate sulla base delle teorie del comportamentismo e della psicologia cognitiva hanno creato le basi per quella che viene chiamata psicoterapia cognitiva e comportamentale. In Italia non è ancora molto diffusa, anche se si è fatta strada. Psicoterapia Scientifica è stato tra i primi a diffonderla in Italia.

Perché la psicoterapia cognitiva e comportamentale merita un posto di rilievo?

Diciamo che se fossi nato negli Stati Uniti, la tua assicurazione sanitaria pagherebbe solo interventi di questo tipo, detti CBT (cognitive behaviour therapy, la dicitura inglese di psicoterapia cognitiva e comportamentale). Se fossi nato nel regno unito, la sanità pubblica offrirebbe solo questi interventi di psicoterapia cognitiva e comportamentale. La sanità americana e inglese sono tra le più avanzate al mondo, la loro ricerca e il loro modo di lavorare viene preso come esempio in tutto il mondo.

Ma perché in questi stati offrono questo tipo di interventi? Semplice. Perché sono gli interventi detti “evidence based” ovvero basati sulle evidenze scientifiche. Prendi un migliaio di persone che soffrono di depressione. Li dividi casualmente in due gruppi. Al gruppo A fai una terapia di un certo tipo, al gruppo B fai una psicoterapia cognitiva e comportamentale. Quello che si è sistematicamente e ripetutamente osservato in ricerche condotte in ogni parte del mondo è che il metodo della psicoterapia cognitiva e comportamentale è quello che da maggiori risultati.

A volte viene aggiunto un gruppo C a cui viene dato un placebo. Un placebo è un intervento inutile o una pillola di zucchero che viene spacciata per un farmaco. Insomma nel gruppo del placebo chi sta meglio è solo per via della suggestione. Molte terapie psicologiche non si sono dimostrate superiore a un placebo.

In Italia però quello che succede è che non vi sono direttive che obbligano i clinici a lavorare rispettando delle linee guida che orientano verso il tipo di trattamento da utilizzare in base al problema. Succede così negli Stati Uniti e in Inghilterra. Succede così in medicina in quasi ogni parte del mondo. La psicologia però, è ancora indietro. Tieni a mente che se mai ti troverai a chiedere aiuto a uno psicologo, potrebbe offrirti interventi che non hanno mai dimostrato di essere efficaci.