Concime per orchidee: come scegliere il migliore

Concime per orchidee: come scegliere il migliore

I fiori, ma nello specifico le orchidee, donano un tocco di eleganza alla propria abitazione. Un fiore dalle origini tropicali, in grado di illuminare anche l’angolo più buio di un’abitazione, donandole una magia che nessun oggetto d’arredamento sarebbe in grado di realizzare. La bellezza di un fiore, come quello di una donna, pur essendo innata si cura con il tempo, per poi fiorire e permettere a chi osserva di godere di uno spettacolo ineguagliabile. Dunque, la cura delle orchidee può sembrare un’impresa ardua ma in realtà basta acquisire le conoscenze adatte per ottenere un risultato soddisfacente e duraturo nel tempo. Vediamo il concime per orchidee (http://www.bioges.it/2020/01/31/orchidee-phalaenopsis-cura-manutenzione-e-concimazione-bioges/) più adatto, quanto possa fare la differenza.

Concime: che ruolo ricopre?

Una percorso di vita forte e sano per un’orchiedea può essere garantito solo dalla scelta di un concime di ottima qualità che possa garantire risultati impeccabili. La particolarità di questo fiore riguarda non solo la sua bellezza, ma anche gli elementi nutritivi di cui necessita. Vediamo nello specifico quali sono:

  • azoto: ricopre un ruolo fondamentale, ha lo scopo di stimolare la crescita vegetativa, nel caso dovesse esserci una carenza di questo elemento è possibile notarla da alcuni sintomi come la presenza di foglie deboli e dal colore spento;
  • potassio: aiuta la pianta ad avere un valido equilibrio idrico, la mancanza di questo elemento nutritivo renderebbe l’orchidea un obiettivo semplice da raggiungere per parassiti e malattie, compromettendo anche la crescita della pianta;
  • fosforo: aiuta la pianta alla produzione delle foglie e soprattutto dei semi. Questi elementi, pur ricoprendo un ruolo fondamentale, se somministrati in eccedenza potrebbero causare danni di notevole importanza all’orchidea. In virtù di ciò, è facile comprendere come la scelta del concime possa incidere notevolmente nella fase di crescita della pianta.

Varie tipologie di concimi per orchidee

Sul mercato esistono numerose tipologie di concimi presenti in diverse forme: liquidi, gocce e per finire bastoncini. Ovviamente esiste una differenze fra queste diverse tipologie di concime:

  • Concime in gocce: in questo caso è necessario che il concime venga sciolto in acqua e soprattutto in percentuali basse, perché a differenza delle altre tipologia, il concime in gocce ha una durata notevole nel terreno. Quest’ultimi sono i più scelti, il motivo è semplice: il dosaggio ha una durata maggiore e soprattutto la quantità scelta è predefinita, evitando, anche per coloro che sono alle prime armi, di scegliere un dosaggio errato che potrebbe creare dei danni irreversibili alle orchidee.
  • Concime in bastoncini: in questo caso, basterà inserire, rigorosamente lontano dalla pianta, i bastoncini nel terreno. La quantità da inserire varia in base al diametro del vaso.

A questo punto una domanda sorge spontanea: quando è necessario concimare un’orchidea? la prima nozione da conoscere è che la concimazione può variare a seconda che l’orchidea sia coltivata in vaso oppure a quella “a radice nuda”. Difatti, l’orchidea in vaso necessita di maggiori attenzioni e cure, soprattutto dal punto di vista della nutrizione, il motivo è semplice: la pianta consuma rapidamente le sostanze nutritive che sono poste alla base del vaso e che ricoprono un ruolo fondamentale.

Dunque, per ottenere un’orchidea radiosa e luminosa è importante fare attenzione alla fase di concimazione: durante il periodo che va dal mese di Marzo al mese di Ottobre è importante concimare settimanalmente l’orchidea, viceversa, nei mesi più freddi è consigliato concimare ogni due settimane. L’orchidea è una pianta delicata, che necessita di specifiche attenzioni, di operazioni effettuate in modo minuzioso, ma quando fiorirà sarà un vero spettacolo della natura.