Cos’è lo stretching e come può esserti d’aiuto.

Cos'è lo stretching e come può esserti d'aiuto.

Stretching è un termine inglese che significa allungamento.

Se parliamo del corpo quindi ci riferiamo all’allungare le strutture muscolari per dare beneficio alla postura e al movimento in generale.

Su internet e su vari canali di Youtube abbiamo ormai una scelta variegata di corsi e attività che nel periodo del Covid sono stati utili a migliaia di persone per mantenere una forma accettabile o addirittura, dato il maggior tempoa disposizione da dedicare a se stessi, per recuperare una fisicità andata persa.

Lo stretching però non è un corso tra tanti, bensì è gesto che compiamo in maniera naturale a partire da quando ci svegliamo e ci diamo la famosa “stiracchiata”. Quest’azione quotidiana rende bene l’idea di ciò di cui stiamo parlando.

Allungarsi è un’abitudine anche di molti animali. Pensiamo infatti al gatto e al cane e al loro curvare la colonna vertebrale per fare stretching dopo una lunga dormita…

Se poi cerchiamo un esempio di tradizione in questo campo pensiamo al seguito che ha da millenni lo Yoga. Ha infatti attraversato migliaia di anni per arrivare a noi avvolto nel mistero, come ci dice Daniele Anelli, personal trainer a Milano, che utilizza parecchio lo stretching nel suo lavoro perché la considera estremamente efficace.

Il segreto è non improvvisare per godere di tutti i benefici che lo stretching porta con sé e conoscere alcuni concetti base di come funziona questa tecnica.

Quando parliamo di stretching infatti non ci riferiamo solo all’allungamento del muscolo ma coinvolgiamo anche il tessuto che lo contiene, lo divide in parti più piccole e lo collega ad altri tessuti muscolari: è il connettivo.

Immaginiamo questa fitta trama che tutto abbraccia nel nostro corpo, una ragnatela presente ovunque e che quindi condiziona le funzioni dell’organismo. Parliamo ad esempio della circolazione sanguigna, del sistema immunitario o del sistema di ossa e articolazioni.

È una vera e propria “fascia”, come la definiscono gli studiosi, ed è la maggior responsabile delle rigidità che sentiamo nei nostri muscoli e articolazioni come la schiena o le spalle. Per un meccanismo naturale infatti tende a densificarsi con l’età e l’inattività. Al contrario si rende più elastica e flessibile con la pratica continua di tecniche adeguate di allungamento.

I benefici migliori si hanno nella postura che diventa più adattabile ai vari contesti e alle varie attività che pratichiamo. Avere la capacità di rispondere al meglio alle sollecitazioni che incontriamo da mattina a sera ci fa muovere meglio, ci permette di risparmiare energia e soprattutto ci tiene lontani dal dolore.

Migliora la mobilità delle articolazioni e questo diventa un vantaggio se svolgiamo un lavoro dinamico come quello dell’imbianchino, del facchino o del muratore oppure se pratichiamo uno sport come ad esempio il calcio o la pallavolo.

A livello di circolazione facilita la sua funzione, migliorando l’apporto di ossigeno e diminuendo la pressione arteriosa: un effetto di non poco conto in un momento in cui i fastidi di questo tipo sono sempre più diffusi e colpiscono varie fasce di età.

Ultimo ma non sicuramente per importanza è l’effetto che ha sullo stress, una condizione che coinvolge vari organi e apparati e che ormai non risparmia quasi nessuno.

Capito questo quanti tipi di stretching esistono?

Potremmo trovare informazioni e descrizioni sullo stretching statico, dinamico o pnf e ognuno di questi propone alcune caratteristiche di esecuzione peculiari. Quelli indicati qui di seguito sono alcuni semplici consigli per praticare un qualsiasi esercizio di stretching statico in tutta sicurezza, da svolgere però unicamente in assenza di controindicazioni.

  • Assumi la posizione con calma
  • Prendi confidenza con la sensazione di allungamento che percepisci e che mai deve essere un fastidio
  • Inizia con il tenere la postura per pochi secondi con una respirazione lenta che favorisca il rilassamento, senza fare il classico “molleggiamento”
  • Aumenta il tempo di permanenza nella posizione con progressione fino a raggiungere i 30 secondi
  • Ritorna nella posizione iniziale

Fondamentale durante l’esecuzione è la respirazione lenta, in grado di abbassare il tono del sistema nervoso e regolarizzare i battiti cardiaci, unita alla consapevolezza di ciò che si percepisce a livello di sensazione, cercando di liberare la mente da pensieri e preoccupazioni.