Minerali preziosi e tipi di lavorazione

Minerali preziosi e tipi di lavorazione

In mineralogia con il termine “gemma” si indica un insieme di minerali di origine differente che a causa della sua specifica lucentezza, trasparenza, colore, brillantezza e rarità assumono un sempre più crescente valore economico.
A secondo delle caratteristiche visive e cromatiche e a secondo della durezza della stessa si possono tagliare su di essa facce oppure lavorazioni di tipo cabochon, che si distinguono per superfici lisce, curve e o convesse.
Come chiarisce la famosa gioielleria a Palermo Cipolla Gioielli dal 1950, esistono numerosi tipi di taglio, soprattutto per i diamanti che riescono a contarne oltre 45 tipi differenti ad oggi questo numero è in continua crescita in quanto ne vengono inventati sempre di nuovi.
I tipi di taglio sono stati lentamente perfezionati man mano che l’aumento del numero di facce è cresciuto e allo stesso tempo la precisione del taglio è aumentato così che possa aumentarne maggiormente la brillantezza del minerale.

I tipi di taglio più famosi

Tra i tipi di taglio più famosi spicca su tutti il taglio a brillante, ma questo è soltanto il più famoso dei tagli conosciuti, esistono tantissime altre tipologie di taglio e di seguito vi elencheremo alcuni esempi tra i più famosi:

  • Hutt-Hutt
  • A rosa
  • A mezza rosa
  • A gradini
  • A forbice
  • A ceylon
  • A smeraldo
  • A tavola

Le forme più diffuse

Ma non solo i tagli sono importanti, infatti dal punto di vista della forma stessa del minerale, le pietre possono essere tagliate in forme diverse e particolari, di seguito alcuni esempi:

  • Quadrato o carré
  • A goccia
  • Briolette
  • Baguette
  • A navette

Gemme di origine sintetica

Fin dal XIX secolo il vetro in pasta e il vetro trasparente sono stati gli unici prodotti che l’umano fosse stato in grado di sintetizzare, e quindi venivano prodotti e utilizzati al posto delle pietre naturali anche in gioielleria.
Le gemme sintetiche sono riproduzioni delle gemme naturali, non sono le imitazioni di esse, infatti rispetto alle naturali le sintetiche sono esclusivamente diverse per via della loro origine, ma non per le proprietà chimico e fisiche.

Il loro valore economico è ovviamente inferiore in quanto la produzione di gemme sintetiche può essere fatta in grande scala.
Il primo a sintetizzare una gemma fu il francese Auguste verneuil, un chimico che nel 1202 brevettò la produzione artificiale di un rubino.
La produzione consiste nel fondere granelli finissimi dello stesso rubino attraverso una fiamma ossidrica a circa 2000 gradi che in caduta deposita più in basso su un campione freddo in continua rotazione va ad aumentarne le proporzioni.

Czochralski, con questo processo si miscelano dei componenti con la quale la gemma viene fusa in un crogiolo di platino e iridio sulla cui superficie viene versato un liquido artificiale o naturale di un centimetro quadrato.
Lo stesso, poi, viene lentamente sollevato in modo che per attrito trascini con se la materia fusa.
Raffreddandosi mantiene lo stesso orientamento del primitivo reticolo portando alla formazione di un cristallo di dimensioni variabili tra i 10 ed i 40 centimetri di lunghezza.
Con questo processo si possono produrre zaffiri rubini.
L’unico metodo italiano oggi noto è quello creato nel 1905 da Giorgio Spezia, il torinese che sintetizzò il quarzo con la tecnica idrotermica.
Questa tecnica in continua evoluzione richiede una miscela di partenza e un’autoclave con all’interno semplice acqua.
Con questa tecnica il francese Gilson ha ottenuto smeraldi opali e turchesi.
Un’ultima tecnica nota è la kashan e si basa sul mix dei componenti della gemma con un ulteriore additivo chimico con un punto di fusione inferiore.